Riflessioni e Relazioni

Lucio Artini

Premessa

Per l’incontro di Cecina ho predisposto delle slides e sulle immagini e le parole che contenevano ho svolto il mio intervento come di solito accade. Per problemi connessi alla pubblicazione di questo intervento mi hanno chiesto di elaborare un testo scritto che inevitabilmente è più lungo del testo contenuto nelle slides che avevo a suo tempo preparato e che comunque saranno allegate a questo testo.
Il convegno è stato un successo abbiamo avuto più di 50 persone presenti, gli interventi sono stati seguiti con attenzione. Vi sono state alcune assenze evidenti, forse dovute al caso, almeno spero, che comunque attestano quantomeno un disinteresse, confermato dal fatto che poi nessuno degli assenti mi ha chiesto alcunché di quanto accaduto.
In particolare erano assenti quasi tutti gli appartenenti a famose organizzazioni e Logge e Distretti londinesi ed altri legati alle organizzazioni massoniche più numerose.
La nostra idea invece è stata ripresa in maniera autorevole si incontreranno esponenti della Chiese riformate, ebrei, induisti e musulmani per parlare di rapporti di Massoneria e Fedi religiose sulla piattaforma della Gran Loggia Unita di Inghilterra “Solomon Live”, l’incontro è intitolato Freemasonry & the Faiths”. Nell’aprile del prossimo anno si terrà un convegno con argomento analogo a Sarajevo.
Due erano le proposte importanti nel nostro convegno:
• porre in evidenza il dialogo fra Massoneria e confessioni religiose, spostando il fuoco dell’attenzione dalla Chiesa Cattolica alle altre Fedi, dove, malgrado qualche problema, nessuno ha mai pensato di scomunicare la Massoneria;
• rendere manifesto il fatto che negli ambienti della Massoneria regolare il dialogo fra ebrei e musulmani è sempre aperto e possibile.
Quando invece, l’Europa sembra essersi affiancata a quei settori dell’Islam che vogliono distruggere Israele.
Proposte queste che a molti massoni italiani non erano e non sono di alcun interesse, avendo un’altra concezione del ruolo della Massoneria, considerata come una recita dove si enfatizzano gli elementi formali, la corretta ripetizione di un testo imparato a memoria.
La Loggia di ricerca Quatuor Coronati di Londra ha organizzato numerosi convegni per fare il punto sul ruolo storico della Massoneria fra gli altri ricordo quelli sui 300 anni dalla sua fondazione, sui 300 anni dalle Costituzioni di Anderson. Di questo ultima conferenza sono stati recentemente pubblicati gli atti nel disinteresse quasi totale dei Massoni italiani, soprattutto di quelli che si dicono legati all’Inghilterra. Uno dei maggiori esperti della storia degli uomini della Massoneria è Ric Berman, i libri di Berman sono diffusi in tutto il mondo, ma sono poco acquistati in Italia. Il nostro convegno ha visto la non partecipazione di molti “inglesi” d’Italia. Anzi abbiamo, in precedenza abbiamo constatato l’esistenza personaggi fortemente critici del lavoro svolto dalla Quatuor Coronati di Londra.
Nel vuoto dei contenuti condivisi sia di analisi storica, che di analisi esoterica, potrebbe finire poi che ognuno mette il contenuto che meglio serve al proprio interesse.

Come e’ nata l’idea di un Convegno

Nel febbraio 2024 si e’ tenuto un incontro fra esponenti di alcune delle principali comunioni massoniche italiane ed esponenti della Chiesa Cattolica.
Il 20 febbraio 2024 ci siamo trovati a Londra per festeggiare i 100 anni della Certes Lodge erano presenti cristiani, appartenenti a varie confessioni, musulmani, ebrei ed induisti.
La cerimonia e’ trascorsa tranquilla ad un maestro venerabile italiano e’ succeduto un maestro venerabile nigeriano
Non ci sono mai stati problemi nella convivenza fra piu’ appartenenti a varie confessioni religiose, da questa constatazione e’ nata l’idea di questo meeting: far conoscere in Italia i molti punti di vista diversi rispetto a quelli della Chiesa Cattolica e della Massoneria locale.

La scomunica di Clemente XII 28 aprile 1738: una sorprendente continuità dal 1700 ad oggi

La prima scomunica:
Con la Bolla ‘In Eminenti Apostolatus Specula’ pubblicata il 28 aprile 1738, Papa Clemente XII, scomunica la Massoneria, la premessa alla Bolla è la seguente: ‘Condemnatio Societas seu conventicularum, vulgo De’ liberi muratori, aut Des francs massons, sub poenà excommunicationis ipso facto incurrend, eius absolutione, excepto mortis articulo, Summo Pontifici reservatà’.
Il testo dell’atto cui facciamo riferimento è tratto dal Bullarium Diplomatum et Privilegiorum Sanctorum Romanorum Pontificum”.
L’atto, secondo la mia analisi, appare soprattutto motivato da ragioni politiche più che da una decisa conoscenza e condanna dei rituali e dei contenuti che si esprimono tramite essi.
Il Pontefice scomunica la massoneria quasi fosse una eresia cristiana, una organizzazione cattolica che ha deviato dalla corretta dottrina della Chiesa di Roma.
Vediamo il testo della Bolla papale:

Già per la stessa pubblica fama Ci è noto che si estendono in ogni direzione, e di giorno in giorno si avvalorano, alcune Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Conventicole o Aggregazioni comunemente chiamate dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con altre denominazioni chiamate a seconda della varietà delle lingue, nelle quali con stretta e segreta alleanza, secondo loro Leggi e Statuti, si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà. Tali Società, con stretto giuramento preso sulle Sacre Scritture, e con esagerazione di gravi pene, sono obbligate a mantenere un inviolabile silenzio intorno alle cose che esse compiono segretamente … Tale fama è cresciuta in modo così considerevole, che dette Società sono già state proscritte dai Prìncipi secolari in molti Paesi come nemiche dei Regni, e sono state provvidamente eliminate.
Noi pertanto, meditando sui gravissimi danni che per lo più tali Società o Conventicole recano non solo alla tranquillità della temporale Repubblica, ma anche alla salute spirituale delle anime, in quanto non si accordano in alcun modo né con le Leggi Civili né con quelle Canoniche; ammaestrati dalle Divine parole di vigilare giorno e notte, come servo fedele e prudente preposto alla famiglia del Signore, affinché questa razza di uomini non saccheggi la Casa come ladri, né come le volpi rovini la Vigna; affinché, cioè, non corrompa i cuori dei semplici né ferisca occultamente gl’innocenti; allo scopo di chiudere la strada che, se aperta, potrebbe impunemente consentire dei delitti; per altri giusti e razionali motivi a Noi noti, con il consiglio di alcuni Venerabili Nostri Fratelli Cardinali della Santa Romana Chiesa, e ancora motu proprio, con sicura scienza, matura deliberazione e con la pienezza della Nostra Apostolica potestà, decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con qualunque altro nome chiamate. Pertanto, severamente, ed in virtù di santa obbedienza, comandiamo a tutti ed ai singoli fedeli di qualunque stato, grado, condizione, ordine, dignità o preminenza, sia Laici, sia Chierici.

La Massoneria è da condannare perché permette che si ‘si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta’ e questa cosa è ad un tempo un danno sia per la ‘tranquillità della temporale Repubblica, ma anche alla salute spirituale delle anime’, e la condanna era totale: ‘decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo’, e ‘sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all’infuori del Romano Pontefice pro tempore’.
Poi il segreto, il giuramento sulla Bibbia, la preoccupazione condivisa da parte dei poteri temporali che già hanno operato contro la Massoneria, pericolo per il potere secolare ma anche per lo spirito, ed infine, dichiara, per altri motivi noti ma non dichiarati.
Scomunica quindi ed un trattamento pari a quella riservata agli eretici, che erano le pene e torture dell’inquisizione che potevano portare anche al Rogo:

Vogliamo inoltre e comandiamo che tanto i Vescovi, i Prelati Superiori e gli altri Ordinari dei luoghi, quanto gl’Inquisitori dell’eretica malvagità deputati in qualsiasi luogo, procedano e facciano inquisizione contro i trasgressori di qualunque stato, grado, condizione, ordine, dignità o preminenza, e che reprimano e puniscano i medesimi con le stesse pene con le quali colpiscono i sospetti di eresia. Pertanto concediamo e attribuiamo libera facoltà ad essi, e a ciascuno di essi, di procedere e di inquisire contro i suddetti trasgressori, e di imprigionarli e punirli con le debite pene, invocando anche, se sarà necessario, l’aiuto del braccio secolare.

Un richiamo forte sia al popolo cattolico che ai suoi governanti, sappiamo quanto fosse potente la condanna di eresia verso i singoli od i gruppi e la minaccia di scomunica verso chi deteneva il potere secolare, che, di fatto, voleva dire che tutti erano svincolati dall’obbligo di obbedire allo scomunicato.
Il Pontefice era un fiorentino ed era sicuramente infastidito dalla presenza di una loggia Inglese a Firenze e questo per quattro motivi:
1) Gian Gastone dei Medici, l’ultimo erede della casata fiorentina non aveva eredi e con lui la dinastia si sarebbe estinta alla sua morte, quindi c’era nella sua città natale un problema di successione;
2) a Roma poi veniva ospitato con la sua corte Giacomo Stuart, pretendente alla corona britannica (Giacomo III d’Inghilterra e VIII di Scozia), di lì a pochi anni, finanziata dalla Chiesa di Roma, sarebbe stata organizzata una spedizione militare che avrebbe tentato di riportare sul trono inglese la dinastia cattolica degli Stuart;
3) la Corte di Roma e la famiglia Corsini erano sovente entrambe schierate contro gli Asburgo ed a favore di Francesi e Spagnoli, dalla guerra di successione austriaca, ai contrasti per l’elezione del nuovo imperatore dopo la morte del padre di Maria Teresa, ai conflitti per la successione del Granducato, mentre gli Asburgo erano sovente alleati con gli Inglesi;
4) il Vaticano non voleva e non vorrà a lungo che si consolidasse una presenza evangelica in Italia. Erano e saranno impediti con forza tutti i tentativi di radicare una presenza dei cristiani riformati in Italia, la Chiesa di Roma non ammetteva una presenza di altre confessioni. L’Inquisizione aveva operato in maniera rigorosa perché il monopolio romano fosse forte ed inattaccabile nei Regni italiani.
Si sovrappongono quindi motivi attinenti alla religione e ragioni legate ad interessi politici e dinastici.

IL PRIMO ATTO CONTRO LA MASSONERIA E’ DEL PONTEFICE FIORENTINO CLEMENTE XII – NON E’ QUI IL LUOGO DOVE ANALIZZARE QUESTO PROVVEDIMENTO
E’ SUBITO DA NOTARE CHE LE RAGIONI APPAIONO PIU’ POLITICHE CHE RELIGIOSE E SONO CHIARE LE PAROLE DEL MINISTRO TOSCANO DEL REGIO DIRITTO GIULIO RUCELLAI:

“La Società dei Frimasson è cosa affatto secolare, sì che non vi può entrare l’Ecclesiastico, e molto meno l’Inquisizione, alla quale non possono spettare che le cause di Fede e ciò è tanto vero che il qualche paese, dove si è creduto dover proibire questo ragionare, la proibizione si è fatta dal secolare, ma mai ch’io sappia dall’Ecclesiastico; e per questo fine, tra gli altri, non fu lasciata pubblicare la Bolla in Firenze. Ond’è che presentemente si ritiene un laico, suddito di S.A.R. nel S. Uffizio, per una causa affatto secolare, sì che per questa parte non può considerarsi, che come usi a carcere privato, che vale a dire, come il maggiore attentato, che.possa farsi alla maestà del Sovrano a cui solo è fidato da Dio il gran diritto sopra i Sudditi della vita, e della libertà ch’oggi vale alla vita medesima.”

LA MASSONERIA E’ UNA ORGANIZZAZIONE SECOLARE, NON. PUO’ ESSERE GIUDICATA DALLA CHIESA, QUANTO MENO DALL’INQUISIZIONE

The English lodges in Italy

La Massoneria e la Massoneria inglese in particolare con la scomunica vide fermata la sua diffusione nel centro/nord Italia.
Rafforzò la sua presenza nel regno delle Due Sicilie grazie alla protezione della Regina Maria Carolina(1752 – 1814) figlia del Massone Francesco Stefano di Lorena (1708 – 1765).
La rivoluzione francese e le spedizioni militari di Napoleone travolsero le Logge inglesi, fecero quello che non era riuscito all’Inquisizione.
Dai documenti presenti nell’archivio della Gran Loggia a Londra risulta che quasi tutte le Logge collegate3 a Londra furono cancellate dai registri inglesi nel 1813, ma che già da tempo non svolgessero alcuna attività.
E’ L’EFFETTO DELLA CONQUISTA DI NAPOLEONE E COSI’ SI DIFFUSE LA SUA “MASSONERIA”.
Apparentemente c’è una nuova libertà negli studi e nei costumi. Ma l’unico Stato indipendente, la Repubblica di Venezia è ceduta all’Austria, quadri, dipinti ed opere d’arte vengono rubati e portati in Francia.
Questa nuova Massoneria però sosteneva il dominio francese prima e napoleonico poi, tutti dovranno dare qualcosa per soddisfare le mire di conquista e lo sforzo bellico, in particolare la spedizione in Russia.
Ma infondo le classi dirigenti italiane erano abituate ad adeguarsi ai desideri dei dominatori stranieri di turno.

Alcune delle note presenti a Londra elencano tutte le Logge inglesi in Italia nel XVIII secolo e, inoltre, tutti i Gran Maestri provinciali. La nota più rilevante è quella dell’archivista e storico J. M. Hamill e ci fornisce un utile spunto sulle Logge italiane registrate nei registri U.G.L.E. Ecco il testo originale:

English Freemasonry in Italy

English Provincial Grand Masters in Italy
1740 Marquis des Marches for Savoy and Piedmont
1766 Niccolò de Manuzzi for Italy
1770 Caesar Pignatelli, Duke of Rocca for Naples and Sicily
1773 Count de Berney for Piedmont
Lodges in Italy on the English Registers
Premier Grand Lodge
1768 Lodge of Perfect Union No. 433 in His Sicilian Majesties Regiment of Foot, Naples
1769 Well Chosen Lodge No. 444, Naples
1771 Lodge of Perfect Union No. 410, Livorno
1771 Lodge of Sincere Brotherly Love No. 412, Livorno
1772 Union Lodge No. 438, Venezia
1772 Loggia No. 439 (no name) Verona
1775 Loggia Saint Jean de la Nouvelle Esperance No. 479, Turin
1778 Loggia No. 510 (no name), Messina
1780 Loggia no. 525 (no name), Naples
1781 La Loggia della Verità No. 440, Naples
1782 Old British and Ligurian Lodge No. 444, Genoa
Ancients Grand Lodge
1763 Loggia No. 117 (no name) at Livorno
1765 Loggia No. 138 (no name) at Salutation Tavern, Grand Street, Livorno.
The two main Italian Lodges, the one of the English in Florence and the one connected to the Stuarts in Rome, they were not found in the English records

Il Rito Scozzese

CON IL DOMINIO DI NAPOLEONE I SI DIFFONDE IL RITO SCOZZESE.
LA MASSONERIA LEGATA ALLA FRANCIA E’ STRETTAMENTE CONNESSA AI NUOVI DOMINATORI, E’ SUBALTERNA AI LORO INTERESSI POLITICI ED ECONOMICI.
Molte Logge francesi portavano il nome di Napoleone e dei suoi familiari. il 20 giugno del 1805 si tenne sempre a Milano l’assemblea della “Franca Massoneria”, cui parteciparono i Venerabile e i Sorveglianti di cinque Logge milanesi: Real Napoleone, Reale Giuseppina, L’Eugenio, L’Heureuse Rencontre e La Concordia.

Anche con la Chiesa Cattolica i rapporti si normalizzano: da un punto di vista normativo vengono stipulati dei concordati, mentre, da un punto di vista simbolico, Napoleone, come tradizione da parte dei vecchi Sovrani di Francia, cerca la legittimazione della Chiesa, auto incoronandosi di fronte al Pontefice.
Non era certo l’antico vassallaggio, ma comunque si cercava in qualche modo la legittimazione da parte della Chiesa Cattolica.

Torna in Italia la Massoneria Inglese

CON GIUSEPPE GARIBALDI TORNA IN ITALIA LA MASSONERIA INGLESE E VIENE RAGGIUNGTA L’UNITA’

Giuseppe Garibaldi (1807-1882) è membro di una loggia inglese e nella sua spedizione è sostenuto dalla Massoneria inglese.
John Belton scrive nel suo libro “A Questioning Eye on Freemasonry” che il protagonista principale, almeno come ruolo militare, dell’unificazione della Penisola fu Giuseppe Garibaldi che “era ed è sia un eroe nazionale che massonico in Italia, ma era anche un membro dei Philadelphes a Londra. I membri di questo stesso gruppo fondarono una brigata inglese che andò a combattere in Italia. Il sostegno britannico è forse una parte non raccontata della storia”.
Belton ci dice che un interesse per la politica italiana può sembrare strano oggi “…ma a metà del diciannovesimo secolo, in Gran Bretagna come altrove in Europa, era un grosso problema”. Garibaldi in particolare era una celebrità autenticamente popolare. Quando visitò Londra nel 1864, la sua popolarità era tale che si diceva che tra 100.000 e 500.000 persone avessero riempito le strade.
Garibaldi rimase nella Loggia di Londra per tutta la vita: “Garibaldi non si unì mai a una Loggia in Italia … Considerava la Massoneria un’organizzazione politica ed era frustrato dalla sua incapacità di usarla come tale. La Massoneria a sua volta usò Garibaldi come un esempio per promuovere la propria causa”.
L’appoggio degli inglesi a Garibaldi è fondamentale per il successo della spedizione, quando il generale tentò una nuova ed analoga spedizione su Roma prima fu fermato dai piemontesi, ferito gravemente in Aspromonte, poi dalle truppe francesi a Mentana, finì di fatto al confino a Caprera.
Quando il Comune di Palermo volle creare una medaglia commemorativa fu fatta un’apposita inchiesta del Ministro dell’Interno per trovare i 1084 che accompagnarono Garibaldi in Sicilia, combattuto al suo fianco, perché non si sapeva dove fossero finiti. Coloro che avevano rischiato la loro vita per unificare la Nazione.
Questo avveniva mentre il controllo della Massoneria sugli apparati pubblici era sempre maggiore.

Riconoscimento da parte della Massoneria Inglese

NEL 1862, RAGGIUNTA L’UNITA’ NAZIONALE COSTANTINO NIGRA, GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE, CHIESE IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DELLA MASSONERIA INGLESE
NEL DICEMBRE DEL 1864, COME RICHIESTO DAGLI INGLESI, IL GRANDE ORIENTE INVIO’ A LONDRA I PROPRI STATUTI CON LA LETTERA CHE VEDETE ALLEGATA NELLE SLIDE

Il Grande Oriente fu riconosciuto dagli inglesi solo 110 anni dopo questa richiesta. Pertanto, il ruolo che Garibaldi ebbe in questo rifiuto è tutto da capire se consideriamo la sua presenza nella Massoneria inglese.
Trovo significativo che questa richiesta non sia stata accolta proprio in un momento in cui Garibaldi godeva di un’enorme popolarità in Inghilterra e aveva un ruolo ben definito nella Massoneria britannica.
Non comprendevo le ragioni del mancato riconoscimento della Gran Loggia inglese.
HO CAPITO COSA ERA SUCCESSO DALLO STORICO ARRIGO PETTACCO CHE IN UN INTERVENTO AD UN CONVEGNO HA RACCONTATO DI UNA LETTERA DI NIGRA A CAVOUR: l’obiettivo dei Piemontesi, in accordo con Napoleone III, spiega Pettacco, era di creare un Regno nell’Italia del Nord, al centro fondare un Regno con Gerolamo Napoleone mentre i Regni del sud ed il Pontefice sarebbero rimasti, grosso modo, come erano.
A Cavour del sud importava poco, anzi i piemontesi erano preoccupati perché Garibaldi portava la “rivoluzione”, spiega Pettacco. Costantino Nigra ambasciatore a Parigi, racconta sempre Pettacco, protesta in un a lettera indirizzata a Cavour per l’azione di Garibaldi, Pettacco usa la parola “filibustieri”, Cavour risponde con una metafora culinaria: “le arance sono già sul tavolo, i maccheroni sono quasi cotti…”.
Quindi i progetti della Massoneria italiana legata alla Francia cozzavano con le azioni di Garibaldi?
E’ vero che le Massonerie degli Stati preunitari sostenessero tutte i moti risorgimentali ed i progetti di unità nazionale? O erano questi ultimi dovuti ad una minoranza legata a Mazzini e Garibaldi ed appoggiata dagli inglesi?
IL LINK per chi vuole approfondire l’argomento può ascoltare l’intervento di Pettacco è: https://youtu.be/F0-edFBtewE?si=kKJOKOs5izafRS41

A Londra, le caratteristiche della neonata Massoneria italiana risultarono chiare sin dall’inizio.
Come ho detto uno dei primi Gran Maestri del Grande Oriente di Torino, Costantino Nigra, nel 1862 scrisse alla Gran Loggia d’Inghilterra comunicando l’avvenuta costituzione della Comunione Massonica.
Sempre del 1862 è la lettera con cui il Gran Segretario Gray Clarke della Gran Loggia d’Inghilterra rispondeva, a nome del Gran Maestro conte di Zetland, alla missiva di Nigra, dicendo in maniera chiara cosa fosse la Massoneria inglese:
“Il Gran Maestro dell’Inghilterra desidera che io vi offra le sue congratulazioni per questo prospero avvenimento, essendo egli pienamente convinto che la diffusione della Framassoneria in Italia sarà di gran beneficio a tutte le classi della umanità, e che una società come la nostra, fuori di ogni politico movimento ed avente per solo scopo il perfezionamento delle qualità intellettuali e morali di tutti quelli che ne abbracciano le massime, sarà ben vista ed apprezzata”.

La Massoneria non si occupa di politica e di religione: questa affermazione, spesso fatta, difficilmente corrisponde alla realtà italiana dove, di contro, in particolare a partire dalla diffusione della massoneria legata a Napoleone, la Massoneria è fortemente confusa con le attività politiche e di governo, non solo per quanto riguarda la gestione politica generale, ma anche il controllo degli apparati pubblici attraverso l’inserimento della rete degli uomini che le appartengono (il sottogoverno), dove prevalgono non le capacità ed i meriti, ma le appartenenze.
Ne consegue che nel momento in cui ricostruiamo la storia della Massoneria italiana, come nel caso di Costantino Nigra, è molto pesante l’influsso della Massoneria Francese e tramite di essa del governo francese, allora come oggi.

1860 – 1908 Il movimento evangelico e la massoneria in italia Saverio Fera – William Burgess – Teofilo Fay.

Una delle ragioni che hanno portato alla prima scomunica era stata la presenza di cattolici ed appartenenti ad altre confessioni religiose nelle Logge Massoniche di tradizione inglese ed impegno costante della chiesa Cattolica era impedire la diffusione delle confessioni riformate in Italia.

I moti del 1848 avevano visto l’appoggio del Pontefice in un primo momento, così vi parteciparono molti cattolici anche dei sacerdoti.
Parte di questi, espatriati dopo la rivoluzione del 1848, avevano cercato e trovato ospitalità nelle Chiese riformate, erano tornati in Italia e avevano continuato la loro opera a favore di coloro che volevano unificare la Penisola, ma erano diventati anche promotori delle religioni riformate. Tanto che fu coniato il termine di massoevangelismo

Tre erano le figure più importanti di massoni furono Saverio Fera (1850-1915), pastore della Chiesa libera prima e della Chiesa metodista poi, e massone. Il Pastore William Burgess, responsabile della Chiesa Metodista in Italia e membro della Anglo Saxon lodge di Roma ed il Pastore Episcopale prima e poi Valdese, Teofilo Gay, importante membro del Supremo Consiglio del Rito Scozzese
Gli Evangelici contribuirono alla fondazione della Massoneria nel nuovo Regno d’Italia, la loro presenza è una delle ragioni della ostilità della Chiesa Cattolica che aveva sempre cercato di riaffermare il legame e la legittimazione al potere dei vari Sovrani dei Regni italiani ed attraverso questo legame il controllo delle reti di assistenza e di solidarietà che sul territorio erano state fondate, nonché il mantenimento di un forte potere economico.
Avviene anche oggi in molti Paesi clericali, non solo cattolici, in cui le risorse dei Governi vengono utilizzate per finanziare le reti di sostegno della religione di Stato, i cui appartenenti vengono privilegiati nell’accesso agli impieghi pubblici.
Dopo l’unità nazionale, non subito, ma con il tempo, verranno emanate leggi che garantiranno la libertà di culto e passeranno ai comuni ed allo Stato il controllo degli enti di assistenza e di beneficienza, delle “opere pie”, in particolare con i governi di Francesco Crispi (1818 – 1901) ed il Gran Maestro Adriano Lemmi (1822 – 1906).
Crispi che poi avvicinerà la politica estera italiana a quella tedesca affrancandola dallo stringente legame con la Francia.

La rottura della Massoneria Italiana

Nel 1908 si rompe l’unita’ della massoneria italiana il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato ritira la delega ad amministrare le logge del craft al Grande Oriente – Il fascismo perseguita evangelici e massoneria

Napoleone I aveva favorito la Massoneria che aveva contribuito a fondare al fine di controllare la classi dirigenti ed il potere politico in Italia. Napoleone III prima si era opposto alla unificazione del territorio italiano tentando di sostituire alla preminenza austriaca la propria. Poi tutelando lo Stato Pontificio, ha fermato i tentativi di Garibaldi di entrare in Roma.
Arriviamo al 1908: il governo e la massoneria francese vengono indicati dai gesuiti come responsabili del conflitto che portò alla divisione della Massoneria italiana.
Anche oggi le due obbedienze massoniche più numerose sono fortemente legate alla Massoneria francese e, mi domando se, anche oggi, riescano a influire sul Governo italiano?
Faticosamente i gruppi massonici italiani pre unitari si uniscono, grazie soprattutto al Gran Maestro Adriano Lemmi. Nella prima costituente massonica che si tenne a Roma dopo la conquista da parte dei bersaglieri le varie correnti culturali in cui si divideva la Massoneria italiana giunsero ad un compromesso.
In particolare è forte l’influenza di quelle componenti che, guardando a quanto accadeva in Francia, tendono ad affermare una Massoneria che si dedichi esplicitamente all’attività politica sostenendo le forze politiche progressiste e l’apertura alle componenti atee, o che rifiutavano un qualsiasi legame con le fedi religiose.

Nel 1908 il Supremo Consiglio del Rito Scozzese riprende la sua autonomia dal Grande Oriente ed in poco tempo fonderà una Gran Loggia che possa amministrare le Logge dei primi tre Gradi, riservandosi, come logico, l’amministrazione del Rito.

In una circolare inviata a tutte le comunioni massoniche del mondo il Grande Oriente accusò Saverio Fera, Sovrano Gran Commendatore del rito Scozzese Antico ed Accettato, di fare proselitismo a favore delle Chiese Evangeliche attraverso la Massoneria, così è scritto nella circolare che potete vedere assieme alle slides: “enopra nel Fera la smania e la necessità di accrescere proseliti, attraverso la iniziazione massonica, alla Chiesa speciale della quale è Ministro”.

Pochi anni dopo con l’avvento al potere del fascismo riprendono le persecuzione degli evangelici.
Il primo provvedimento simbolo della volontà del nuovo Regime fu la chiusura del Collegio Metodista costruito a Monte Mario destinato all’educazione dei figli delle Classi dirigenti liberali ne è l’episodio più importante.

Gli avvenimenti del 1908 l’opinione della Civiltà Cattolica

Saverio Fera era il capo della Massoneria tradizionale e spirituale per questa ragione fu definito durante la crisi del 1908 quale “Agente delle società bibliche protestanti”

NELLO SCONTRO CHE HA DIVISO GOI E PIAZZA DEL GESU’ SECONDO LA CIVILTÀ CATTOLICA PREVALSE IL GOI, COSA NON VERA, VEDIAMO COSA SCRIVEVA LA RIVISTA:
“Fra le quali la prima e più evidente si è che la corrente conservatrice o moderata, formata di massoni spiritualisti o deisti nell’ordine religioso e di opportunisti antisovversivi nell’ordine politico, fu definitivamente sbandata dall’organizzazione ufficiale della massoneria italiana e ridotta a non essere più che una quantità trascurabile nella vita pubblica del paese; il Fera, capo dei primi e per ciò accusato durante la crisi quale agente delle società bibliche protestanti, e l’on. Camera, capo dei secondi, e perciò trattato da emissario del governo per formare una massoneria giolittiana ad uso elettorale, furono scomunicati ed espulsi con tutti i loro aderenti dal Grande Oriente d’Italia, che domina interamente il rito simbolico e la grande maggioranza del rito scozzese,”

PIAZZA DEL GESU’ RIDOTTA AI MINIMI TERMINI
“Ma purtroppo, come aveva preveduto il pastore Gay nel suo colloquio con un redattore del Momento, i feriali rimasero pochi e si ridussero ben presto ai minimi termini; nella sua circolare del 24 agosto il Gran Maestro Ferrari potè contar trionfalmente sulle dita le logge e le camere disobbedienti e perciò demolite dal Grande Oriente, affermando che «scisma non vi era stato», che il «tentativo dei secessionisti era completamente e miseramente fallito» e che «il tempo avrebbe aperto gli occhi ai pochissimi illusi». E la Ragione di Roma dichiarò ripetutamente che «il tentativo fermano era passato definitivamente nel novero dei ricordi con un funerale di prima classe, ma senza eccessivo spargimento di lagrime».”

IL RUOLO DEL GOVERNO FRANCESE E DELLA MASSONERIA FRANCESE:
E il dissidio doveva farsi più aspro, quanto più la massoneria francese, tronfia delle sue vittorie, aizza a la sorella minore d’Italia e seguirne degnamente le orme gloriose, e il governo francese coi suoi mezzi morali, soffiava sul fuoco dell’anticlericalismo italiano, per creare una pubblica opinione a sé favorevole e trarsi dietro a rimorchio l’Italia nella guerra al cristianesimo…

PREVALGONO NEL GOI ANARCHICI GIACOBINI E SOCIALISTI:
“E come i repubblicani e i radicali, così i socialisti e perfino gli anarchici, già avversi alla massoneria, considerata quale una setta tenebrosa della borghesia sfruttatrice, non solo si rappattumarono e si strinsero alleanze con essa contro il comune nemico, il clericalismo, ma, specialmente dopo la vittoria del blocco popolare nelle lezioni municipali di Roma, entrarono in buon numero nelle logge per rinforzarne l’elemento giacobino e renderlo predominante, formando quella che il pastore Gay chiamò «miscela radicale e socialista, colla quale è impossibile andar d’accordo», poiché «il Braccialarghe (famoso agitatore anarchico ascrittosi alla massoneria) non può avere rispetto alla Bibbia e la Bibbia deve trovarsi sopra ogni altare massonico».”

ALLE CONFERENZE INTERNAZIONALI DI WASHINGTON NEL 1912 E LOSANNA NEL 1922 A RAPPRESENTARE IL RITO SCOZZESE IN ITALIA FU CHIAMATA LA COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESU’, ACCADDE ESATTAMENTE L’OPPOSTO DI QUANTO LA CIVILTÀ CATTOLICA, RIVISTA DEI GESUITI, SCRIVEVA, ANCHE SE POI IL GRANDE ORIENTE RIMASE A LUNGO L’ORGANIZZAZIONE CON IL MAGGIOR NUMERO DI ADERENTI

Nel 1908 la massoneria italiana si dividerà nuovamente e il Supremo Consiglio del Rito Scozzese toglierà al Grande Oriente la delegazione per amministrare le Logge del Rito Scozzese fondando la propria Gran Loggia. Questo supremo consiglio chiamato Piazza del Gesù sarà in gran parte controllato dagli esponenti delle chiese evangeliche. Questo gruppo rappresenterà la massoneria scozzese italiana alle Conferenze di Washington del 1912 e alla Conferenza di Losanna del 1922. LA RIVISTA DEI GESUITI SOSTERRÀ LE TESI DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA E QUESTO NON DEVE SORPRENDERE.
Saverio Fera fu accusato durante la crisi di essere un agente delle società bibliche protestanti.

Nella raccolta di numeri del 1909 de La Civiltà Cattolica, anno 60, volume I pagine. 257 e seguenti; troviamo un articolo intitolato “La nuova evoluzione della massoneria italiana”. Gli eventi del 1908, secondo la rivista, hanno un’importanza “… insolita per le condizioni religiose e politiche della vita pubblica italiana …”, quindi è necessario portare all’attenzione dei lettori ciò che è accaduto “… per dedurre la necessità di combattere questa setta anticristiana con ogni mezzo, non solo in nome della religione, ma anche del vero patriottismo …”.
Nell’articolo la storia della massoneria italiana viene ripercorsa correttamente: è di derivazione francese, ma non ha mai spinto gli eccessi dei francesi, rivendicando l’ateismo in religione e il radicalismo repubblicano in politica. Infatti, mantenendo relazioni con la massoneria anglo-americana, che è più conservatrice, non ha abolito la formula che si riferisce al Grande Architetto dell’Universo e mantiene il divieto di discutere di politica e religione nelle logge.
Una massoneria che ha così concentrato, seguendo le tradizioni garibaldina e mazziniana, la sua attività in: “… guerra al Papato e alla legge delle garanzie, agli ordini religiosi, al catechismo nelle scuole, al matrimonio e ai funerali religiosi, al clero e alla Chiesa in generale, per ottenere, con il trionfo del secolarismo, la distruzione del clericalismo, cioè del cattolicesimo in Italia; tutto ciò, naturalmente, in nome della libertà di coscienza …”.
Tuttavia, rimase una massoneria più tradizionalista, che aveva necessariamente scontrato: “… con il centro e la sinistra, entrambi devoti al giacobinismo francese e desiderosi di trapiantarlo in Italia, specialmente dopo il trionfo della massoneria con il governo Combes, l’abolizione del concordato, la separazione della Chiesa dallo Stato e la riabilitazione di Dreyfus.“.
L’articolo sostiene che la massoneria francese aveva agito sulla massoneria italiana fomentando conflitti per portare gli italiani alle proprie posizioni.
Lo scontro viene reso pubblico dai giornali e i gesuiti si scagliano contro il Grande Oriente dichiarando che i moderati: “… furono scomunicati ed espulsi dal Grande Oriente d’Italia che domina interamente il rito simbolico e la grande maggioranza del rito scozzese …”. L’articolo conclude che così qualsiasi ostacolo interno al considerare quell’arte in modo giacobino è stato rimosso. Gli Statuti modificati nel senso che la massoneria doveva perseguire il pensiero democratico e la lotta contro il privilegio.

IN UN CERTO QUAL MODO LA MASSONERIA ITALIANA FILO FRANCESE CREA UNA SORTA DI ASSE CON LA CHIESA CATTOLICA:
– NAPOLEONE I GIUNSE AD UN ACCORDO CON IL CONCORDATO, CERCANDO DI OTTENERE PER LA SUA FAMIGLIA E LA SUA NUOVA NOBILTÀ UNA SORTA DI LEGITTIMAZIONE, COME ERA TRADIZIONE PER I SOVRANI DELLA CASATA DEI BORBONI, DA PARTE DELLA CHIESA CATTOLICA.

– NAPOLEONE III PRIMA TENTERÀ DI SOTTOPORRE IL NUOVO REGNO ITALIANO ALLA SUA EGEMONIA, CONTROLLANDO UN REGNO SULL’ITALIA CENTRALE, ACCORDANDOSI CON IL PONTEFICE ED I BORBONI CHE GOVERNAVANO L’ITALIA MERIDIONALE.
SCONFITTO DA GARIBALDI QUESTO PROGETTO, RAGGIUNTA L’UNITA’ DEI REGNI DEL NORD E DI QUELLI MERIDIONALI, NAPOLEONE III DIFESE CON LE ARMI E GLI ACCORDI POLITICI CON IL NUOVO REGNO LO STATO DELLA CHIESA, BLOCCANDO PER BEN DUE VOLTE LE SPEDIZIONI DI GARIBALDI (INDIRETTAMENTE LA PRIMA E DIRETTAMENTE NELLA SECONDA).
– NEL 1908 CON LA SCISSIONE FRA LE DUE ANIME DELLA MASSONERIA ITALIANA, LA CIVILTA’ CATTOLICA SPIEGA CHE IL GRUPPO PREVALENTE ERA QUELLO DEL GRANDE ORIENTE LEGATO ALLA FRANCIA ED ANCHE OGGI I DUE GRUPPI MASSONICI ITALIANI PIU’ NUMEROSI SONO LEGATI ALLE LOGGE FRANCESI.

La scissione del 1908, come spiega la Civiltà Cattolica ispirata dai francesi, indebolì la massoneria e le politiche anti francesi del governo.
Il Grande Oriente attaccherà gli esponenti delle Chiese Evangeliche in Italia che subito dopo verranno osteggiate dal fascismo, fermandone lo sviluppo e la diffusione.

Il Concilio Vaticano II – il negoziato con il GOI

Padre Rosario Esposito (1921 – 2007) ha scritto un libro in cui racconta quanto accaduto, il testo si intitola “La riconciliazione tra Chiesa e Massoneria”, Longo Editore, 1979.

Anche durante questo negoziato la Chiesa Cattolica, almeno un settore significativo, vede nel Grande Oriente con le sue caratteristiche ed i suoi legami con la Francia l’interlocutore privilegiato.

Negli anni ’70, subito dopo la conclusione del Concilio Vaticano II con le sue aperture ai non credenti e alle altre religioni cristiane, furono organizzati alcuni incontri tra esponenti della massoneria ed esponenti della Chiesa cattolica, in particolare in Austria, Germania e Italia, tanto che si può dire che si aprì una vera e propria trattativa.
In Italia, promotore degli incontri fu da una parte il Grande Oriente d’Italia, dall’altra il gesuita padre Antonio Caprile, il paolino padre Esposito Rosario Franco, e monsignor Vincenzo Miano responsabile della “Segreteria per i non credenti e la Massoneria”.
Ad alcuni di queste riunioni partecipò il professor Augusto Comba, che ne parla nel suo libro “Valdesi e Massoneria – due minoranze a confronto”.
Comba, ha partecipato agli incontri in qualità di membro della delegazione del Grande Oriente, ne sottolinea la reciproca strumentalità: “… Ero consapevole del carattere strumentale, diplomatico, mediatico che l’iniziativa aveva per entrambe le parti. Dopotutto, erano essenzialmente interessati ai riflessi della vicenda sulla Gran Loggia d’Inghilterra. Se il Grande Oriente d’Italia poteva rappresentare la Massoneria per il Vaticano, probabilmente lo faceva tramite sussurrate autorizzazioni londinesi. E ciò che interessava a Gamberini era l’avvio del processo, che sarà proseguito l’anno successivo dal suo successore Salvini, verso il riconoscimento britannico”.

ERA COMUNQUE GRANDE LA CONFUSIONE
Don Miano ricorda, in una sua prefazione al libro, l’istituzione del Segretariato per i non credenti da parte di Papa Paolo VI nel 1965.
Per non credenti si intendevano coloro che “non hanno o rifiutano alcuna fede religiosa”, tale si considerava comunemente la Massoneria e solo nel 1979, Don Miano si rese conto che “i Massoni non sono e non possono essere considerati non credenti”.
È chiaro che la convinzione era che la Massoneria fosse rappresentata non dalla cosiddetta Massoneria regolare o anglosassone, ma dal filone legato al Grande Oriente di Francia, ateo e volto all’affermazione di ideali progressisti nella società laica. Questo valeva anche negli anni del dialogo con la Chiesa Cattolica con i Gran Maestri Gamberini e Salvini, anni in cui la Loggia Propaganda due passava sotto il controllo di Licio Gelli.

Grande Oriente ancora una volta legato alla Massoneria francese: si riaffermava di fatto l’asse Francia, Grande Oriente, Chiesa Cattolica.

la posizione della UGLE rispetto alla religione

A Londra la posizione della UGLE rispetto alla religione rimane e rimase sempre la stessa – non credo che molti in Italia la conoscano
Nel dicembre 2023, la UGLE pubblica una dichiarazione approvata dalla Gran Loggia nel settembre 1962, precisando che il Border non vede alcuna ragione per raccomandare alcuna variazione ad essa:

RELAZIONE TRA MASSONERIA E RELIGIONE

“Il Border ha dedicato la massima considerazione a questo argomento, convinto che sia di fondamentale importanza per la reputazione e il benessere della Massoneria inglese che non esistano malintesi all’interno o all’esterno dell’Ordine.
Non si potrà mai affermare con sufficiente fermezza che la Massoneria non è né una religione né un sostituto della religione.
La Massoneria cerca di infondere nei suoi membri uno standard di condotta e di comportamento che ritiene accettabile per tutti i credi, ma si astiene attentamente dall’intervenire nel campo del dogma o della teologia.

La Massoneria, quindi, non è concorrente della religione, anche se nell’ambito della condotta umana si può sperare che il suo insegnamento sia complementare a quello della religione.
D’altra parte, il requisito fondamentale che ogni membro dell’Ordine creda in un Essere Supremo e l’accento posto sul suo dovere verso di Lui dovrebbero essere una prova sufficiente per tutti, tranne quelli volontariamente prevenuti, che la Massoneria è una sostenitrice della religione poiché entrambe richiedono un l’uomo deve avere una qualche forma di credo religioso prima di poter essere ammesso come massone, e si aspetta che una volta ammesso continui a praticare la sua religione.”
Adrian Marsh Grand Secretary

Il pro Grand Master’s

Il pro Grand Master’s nel suo indirizzo contenuto nella Quarterly Communication of Grand Lodge – del dicembre 2023 – ricorda i valori, la tradizione e le costituzioni a cui si ispira la UGLE:

“La risposta è semplice e immediata: le Costituzioni del 1723 racchiudono i valori illuministi su cui si fonda la Massoneria, così come praticata dalle Grandi Logge Regolari rappresentate in questa sala. Questi valori sono essi stessi incentrati su nozioni di felicità umana, ricerca intellettuale, miglioramento personale e perseguimento della conoscenza basata sulla ragione e su ideali che includono libertà, tolleranza religiosa, governo costituzionale e società meritocratica. Questi valori sono ulteriormente sostenuti nella nostra Massoneria dalla fede in Dio, secondo la nostra stessa Fede: sono sicuramente tanto attuali oggi nel 2023 quanto lo erano nel 1723.
Purtroppo molti di questi valori sono costantemente minacciati nel mondo di oggi. Dobbiamo impegnarci costantemente affinché il faro dell’illuminismo rappresentato dalla Massoneria e i valori dei pensatori e filosofi illuministi non siano sepolti dall’intolleranza, dalla superstizione e dalla violenza.
Fratelli, tutti noi abbiamo il dovere di essere fedeli ai nostri obblighi e di comportarci in questa vita secondo i principi massonici.
Cerchiamo di articolare una dichiarazione moderna su come dovremmo vivere la nostra vita con quattro parole: “Integrità, Amicizia, Rispetto, Servizio”. Questo è volutamente laconico o, se preferisci, breve e facile da ricordare, ma cattura l’essenza di cosa significhi essere un Massone nel ventunesimo secolo.
È importante ricordarlo perché tutti noi, qualunque sia il nostro rango o posizione nella Società o addirittura all’interno della Massoneria, dobbiamo agire di conseguenza.
Come avete visto la scorsa settimana, Fratelli, nel nostro First Rising, ci troviamo anche a dover dichiarare pubblicamente ancora una volta che la Massoneria, così come praticata da questa Gran Loggia e dalle altre rappresentate qui oggi, è secolare, non religiosa e non politica.
Non è né una religione né un sostituto della religione.
I nostri membri devono professare una fede in Dio, una fede che rimane personale per loro. La nostra orgogliosa storia di tolleranza religiosa non ha nulla a che fare con l’“indifferentismo” di cui siamo ingiustamente accusati. Come riconoscono i nostri membri di ogni credo, siamo fermi nel sostenere la fede religiosa e i principi che ho già affermato, di integrità, amicizia, rispetto e servizio, ispirano i nostri membri a sforzarsi di essere persone migliori e cittadini migliori, orgogliosamente impegnati nelle comunità in che viviamo.

Per evitare che qualcuno dica che si tratta di una innovazione della Massoneria, concludo citando due illustri Massoni del XVIII secolo, il Secolo dell’Illuminismo.
George Washington ha commentato: “Il grande obiettivo della Massoneria è promuovere la felicità della razza umana”.
Mentre il re Federico II, o Il Grande, di Prussia affermava che il suo sostegno all’Arte derivava dai suoi obiettivi: “l’elevazione intellettuale degli uomini come membri della società e il renderli più virtuosi e più caritatevoli”.

Concilio massonerie maschili e femminili: si ribadisce il valore della tradizione

La Massoneria inglese è stata criticata ed è stata accusata di avere delle organizzazioni con un solo genere presente ed è stato richiesto che unica fra tutte le associazioni i suoi membri debbano dichiarare la loro pubblica appartenenza che è dichiarata e pubblica come si evince dalle foto sulle riviste e dai numerosi eventi pubblici che organizza.
A differenza di quanto sovente accade in Italia ,non si occupa di politica, non ha una gerarchia vincolante esterna a quella interna massonica, rivendica il merito come criterio di selezione, svolge continue attività pubbliche.
La risposta a queste critiche, che sono molto probabilmente riconducibili a correnti culturali oggi di gran moda, è stata la costituzione di un Concilio che unisce le Massonerie maschili e femminili e la rivendicazione dei valori tradizionali.

Sabato 29 giugno 2024 sull’argomento viene pubblicata la First Rising – the official newsletter for members of United Grand Lodge of England:

“Avendo stabilito che sia la Massoneria femminile che quella maschile desiderano mantenere logge con un unico genere, crediamo che la creazione di un Consiglio per la Massoneria in Inghilterra e Galles fornirà un processo formale attorno alla forte collaborazione con la Massoneria femminile che abbiamo sempre avuto. Il Consiglio è composto dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, dall’Ordine delle Donne della Massoneria e dall’Onorevole Fraternità degli Antichi Massoni. Sebbene si tratti di una collaborazione formale, non avrà alcun potere sulle singole Grandi Logge, né si tratta in alcun modo di una fusione e non avrà alcun impatto sulla regolarità di alcune o di tutte.
Gli scopi principali del Consiglio saranno:
– Garantire che i principi fondanti del merito, della tolleranza, della diversità e dell’inclusione siano avanzati e rispettati;
– Garantire che i valori comuni, come il servizio alla comunità, possano essere ottimizzati su larga scala;
– Allineare e coordinare le comunicazioni e l’impegno con il governo, i regolatori, le autorità religiose e la stampa;
– Promuovere e sostenere le sfide legate all’adesione di ciascuna delle Grandi Logge;
-Rendere disponibili e stanziare, ove opportuno, risorse e strutture per il bene e il beneficio generale della Massoneria maschile e femminile.”

Rispetto delle diverse opinioni e dei diversi percorsi di fratellanza e conoscenza, rispetto delle antiche tradizioni a fronte di chi vuole affermare nuovi dogmi.

Lo scontro fra Massoneria e Chiesa Cattolica ha come origine un contesto culturale antico

Appare evidente che le origini del confronto fra Massoneria e Chiesa Cattolica sono legate a 3 principali ragioni:
– la nuova Accademia piaceva alle classi dirigenti europee,
– valorizzava le conoscenze scientifiche e difendeva il metodo di Galileo rispetto alle tradizionali concezioni ed era composta da persone che viaggiavano e conoscevano nuovi mondi e culture,
– infine poteva diventare un tramite per l’ingresso delle religioni evangeliche in Italia.
– La Chiesa Cattolica vede al suo interno da sempre confrontare un’anima spirituale ed una rivolta ai poteri temporali e che cerca di farsi sostenere dai Governo cui fornisce legittimazione culturale.
Ne consegue che nel 1700 il Pontefice non voleva perdere il controllo sulle classi dirigenti e sulle istituzioni culturali, né voleva che si consolidassero comunità legate alle Chiese evangeliche in Italia. Non caso osteggerà nel 1900 quella Massoneria di Piazza del Gesù che al suo vertice vedrà gli appartenenti alle Chiese Riformate.
Si cerca la conversione attraverso l’esempio e la predicazione o con l’aiuto del potere secolare?
Oggi la soluzione del confronto rimane quella invocata dal Ministro Rucellai: la Massoneria è un’organizzazione secolare a cui la Chiesa Cattolica non si deve interessare, oggi che un dialogo sembra essere in corso questo principio ne dovrebbe essere il fondamento, e non altro, magari peggio un riconoscimento del rispettivo potere profano.
CON IL CONVEGNO DI CECINA MI SONO RESO CONTO CHE ESISTONO DUE MODI DI CONSIDERARE LA MASSONERIA IN ITALIA: UNO CHE CONSIDERA CENTRALE L’ASPETTO FORMALE DELL’APPARTENENZA MASSONICA, RICONDOTTO AD UNA ABILE RECITA. L’ALTRO CHE SEGUE I PERCORSI DI STUDIO E DI APPROFONDIMENTO PROPOSTI DALLE LOGGE DI RICERCA: SIA PER LA PARTE STORICA (GLI UOMINI CHE LA FONDARONO) CHE PER QUELLA RITUALE/ESOTERICA, INDIVIDUANDO ELEMENTI COMUNI E CONDIVISI NELLA RICERCA DI UN PROPRIO PERCORSO INDIVIDUALE.

Lo scambio delle conoscenze

Sicuramente il metodo scientifico, le Accademie, Galileo e comunque un approccio diverso alla conoscenza della natura, hanno posto le basi della futura rivoluzione industriale, la libertà di studio e di conoscenza è uno dei meriti della Massoneria. Mentre in Toscana il fenomeno si bloccò, in Inghilterra con la Royal Society ed altre istituzioni scientifiche proseguì.
Questo processo culturale coincise con un’epoca di grandi viaggi e scambi culturali. Nell’analisi attuale dei viaggi intrapresi da commercianti e studiosi nel 1600/1700, è tutto ricondotto oggi spesso solo al desiderio di dominio politico/economico, viene altresì totalmente sottovalutato l’interscambio culturale sostituito da ricostruzioni fantasiose.
UNO SCAMBIO CULTURALE DI CUI SIAMO PARTE, di cui troviamo traccia negli scritti massonici, nei rituali massonici. Di cui questo incontro è dimostrazione concreta.
La Massoneria è un organizzazione secolare che si occupa in maniera chiara del pensiero dei grandi sapienti, di coloro che sono stati e di coloro che verranno e non di Dogmi o di Riti religiosi:
Conosce Confucio che diede alla Cina la sua dottrina morale
Conosce Zaratustra che ha insegnato agli Arii della Battriana ad adorare il Signore onnisciente Ahura Mazda
Conosce Gotama il Buddha che ha rinunciato a tutti i privilegi per aprire la via che porta alla fine della sofferenza
Conosce Mosè, salvato dalle acque e che venererà il Dio unico
Conosce Ermete Trimegisto tre volte grande, possessore della scienza dell’Antico Egitto
Conosce Rabbi Jeshua che diede la vita per la salvezza degli uomini
Conosce Maometto che spiegò che Allah impone la giustizia, la benevolenza e la generosità
Conosce colui che verrà domani: perché la catena della ricerca non si è mai spezzata, né mai si spezzerà

Le confessioni religiose new mondo

SE VERIFICHIAMO I NUMERI DEGLI APPARTENENTI ALLE VARIE CONFESSIONI RELIGIOSE CI RENDIAMO CONTO CHE I CATTOLICI SONO UNA MINORANZA E CHE E’ NECESSARIO AMPLIARE GLI ELEMENTI DI ANALISI ANCHE ALLE ALTRE CONFESSIONI RELIGIOSE.

SE CERCHIAMO I NUMERI DEGLI APPARTENENTI ALLE CONFESSIONI RELIGIOSE SU INTERNET GOOGLE RISPONDE: Cristiani 29,6% (cattolici 17,1%, evangelici e altri cristiani 9,9%, ortodossi 2,6%), musulmani 23,1%, ebrei 0,2%, religioni orientali 26,2% (induisti 15,2%, buddhisti 5,1%, altre religioni orientali 5,9%), religioni tradizionali 2,6%, altri gruppi 3,5%, atei e agnostici 14,8%.
In una visione non eurocentrica del mondo così come lo è quella della Massoneria, la centralità della religione cattolica non ha più ragione di essere, anche numericamente, salvo forse in Francia, Spagna ed Italia.

Riflessioni-e-Relazioni-Lucio-Artini

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Lucio Artini si laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Firenze, Facoltà “Cesare Alfieri”, corso di indirizzo storico-politico – Storia Moderna e Contemporanea.
Ha collaborato con le riviste “L’Uomo” e “Officinae”.
Nel 2014 ha pubblicato il libro “Beato Gregorio X il Papa Crociato: il Papa templare?”.
Ha presentato con colleghi relazioni ai convegni dalla Loggia Quatuor Coronati al Queen’s College di Cambridge nel 2016 e nel 2023, ad Alessandria – Washington nel 2018, ha presentato una relazione a Bordeaux – ICOM 2019.
Ha partecipato con un opuscolo alla conferenza ICHF di Edimburgo nel 2013.
È attualmente membro della Loggia Lorenzo il Magnifico n.52 a Firenze e della Loggia Mount Sinai 8993 a Londra.
E’ membro del Consiglio di Diffusione Culturale Limited